Affianca la mostra di Carlo Steiner “Spore”, l’allestimento di una mostra di opere della galleria, raccolte attorno ad un tema che da sempre è stato importante nelle scelte della galleria stessa. Non è un caso che, se volgiamo lo sguardo al passato, troviamo, seconda mostra della neoanata galleria che allora si chiamava GAS, nel 2003, proprio una mostra dal titolo “D’Aprés”, curata da Peter Weiermair, allora direttore del MAMBO (Museo di arte moderna di Bologna).
Possiamo trovare ora in mostra alcune delle opere allora presenti: dalla “Marilyn” ispirata a Warhol di Marco Silombria, alla deposizione di Stefano Scheda, dall’opera ispirata a Giotto di Arnulf Rainer, a quella di Javier Gil ispirata a Piranesi. E poi: Giuliana Cunéaz con due opere ispirate l’una ai “Mangiatori di patate” di Van Gog e l’altra ad un affresco di Giovanni da Modena presente in San Petronio a Bologna; Aurore Valade con un’opera che si ispira al Ghirlandaio e un’altra che trae ispirazione da Piero della Francesca; Nespolo che cita Picabia e Klee; Evergon che cita Caravaggio e Paola Risoli che trae ispirazione da Matisse (opere esposte al MAMAC di Nice).