Thousand ways to say City
GAGLIARDI E DOMKE presenta:
Thousand ways to say City
24.04.2021 – 16.07.2021
Via Cervino 16 I 10155 Torino
Mille modi per dire “Città”. Dal celebre Thomas Struth che va a caccia dei silenzi, percorrendo le città in ore di massima quiete, a Luisa Raffaelli che nelle notti inventa suggestioni da serie nera. Da Ahamad Nejad che la fissa “à l’envers” rivelandoci dettagli che in una visione regolare non vengono colti, a Marchetti Lamera che insegue le ombre che il sole traccia sulle superfici d’asfalto. E ancora da Andreas Leikauf che la vive come un fumetto, a Gabriele Coi che la scompone e ricompone, come la scompone in pixel Miha Strukelj. Francesco Sena ne svela le forme fra le nebbie, Marco Memeo guarda dietro, o, per essere più precisi, dentro alle insegne che abitano il paesaggio urbano. Margot Quan Knight con una sintesi struggente mette a fuoco i problemi dei senza dimora. Piero Gilardi riflette su come l’intelletto umano generi delle modalità abitative differenti a latitudini differenti e Vittorio Messina focalizza il suo sguardo sulle rovine del passato. Uno sguardo di Frank Thiel su una Berlino in via di mutazione e di Emilie Di Nunzio Joly su luoghi immutabili filtrati da una malinconica pioggia. Infine uno sguardo di Aurore Valade sulla Torino scrutata dagli interni dei suoi salotti mentre Spencer Tunic ci offre un solitario nudo di fronte ad una chiesa e Enzo Isaia fa emergere come un missile dalle nebbie la Mole Antonelliana. Su tutto regna una monumentale “Stargate” di Fabio Viale: disponendosi dal lato delle stelle (facile no?) diventa una porta d’ingresso alla città.
Benvenuti quindi alla mostra “Thousand ways to say City”
A thousand ways to say City. From Thomas Struth, hunting for silences, travelling through cities in the quietest hours, to Luisa Raffaelli, who invents black-series suggestions at night. From Ahamad Nejad, who stares at it “à l’envers”, revealing details that are not captured in a regular view, to Marchetti Lamera, who chases the shadows that the sun casts on asphalt surfaces. And again from Andreas Leikauf, who experiences it as a comic strip, to Gabriele Coi, who breaks it down and puts it back together, just as Miha Strukelj breaks it down into pixels. Francesco Sena reveals its forms amidst the fog, Marco Memeo looks behind, or to be more precise, inside the signs that inhabit the urban landscape.Margot Quan Knight focuses on the problems of the homeless with a poignant synthesis. Piero Gilardi reflects on how the human intellect generates different ways of living in different latitudes and Vittorio Messina focuses his gaze on the ruins of the past. A look by Frank Thiel on a Berlin in mutation and by Emilie Di Nunzio Joly on immutable places filtered by a melancholic rain. Finally, Aurore Valade‘s view of Turin as seen from the interiors of its drawing rooms, while Spencer Tunic offers us a solitary nude in front of a church and Enzo Isaia makes the Mole Antonelliana emerge like a missile from the fog. A monumental “Stargate” by Fabio Viale becomes a gateway to the city.
Welcome to the exhibition “Thousand ways to say City”.