Reale Virtuale

Gagliardi e Domke annuncia:
“Reale Virtuale”

La prima mostra della collezione Gagliardi con lavori di:
Piero Fogliati, Glaser/Kunz, Davide Coltro, Giuliana Cunèaz, Margot Quan Knight,
Paola Risoli, Piero Gilardi, i Santissimi e Fabio Viale.
30.10.2019 – 24.07.2020
Via Cervino 16  I  10155 Torino
Dal 30.10.19 al 3.11.19 la galleria sarà aperta al pubblico dalle 9,30 alle 19.30.
Inaugurazione: 2.11.19 | 18.00 – 22.00
In occasione della notte delle arti contemporanee

REALE VIRTUALE è un titolo preso a prestito da un’opera di Piero Fogliati, artista torinese la cui ricerca si può dire che abbia influenzato non poco la progressiva formazione della collezione Gagliardi. Collezione nata sull’operatività della galleria GAS (Gagliardi Art System) a partire dal 2003 – con qualche rara eccezione di opere collezionate a partire dal 1968, quando Pietro Gagliardi era immerso nell’attività di pubblicitario -. Proprio nel 2003, alla prima mostra della galleria con un solo show di Ennio Bertrand ci fu l’incontro con Piero Fogliati e, conversando con lui, si aggiunse alla curiosità di Pietro per la forma, la sostanza, la narrazione, la tecnologia digitale – tutti elementi presi a prestito dalla pubblicità – la passione per il fantastico che doveva aver mosso Fogliati ad abbandonare la tavolozza e ad usare un tornio per realizzare l’altrimenti irrealizzabile.
Niente a che fare con Henry Potter. Fantastico nel senso di tutto quel che la mente umana riesce ad immaginare e si sforza di trasferire in macchine o a fissare in sculture. Fantastico nel senso che puoi ricorrere al virtuale per dare forma e consistenza a una visione o ad un’utopia. Fantastico perchè con gli strumenti dell’inganno, con la luce, con i video, con una manualità sopraffina, puoi dar vita a opere che travalicano il reale. Possiamo quindi definire certe opere iperrealiste? Sembrerebbe una definizione fredda, riduttiva, priva del contenuto di sorpresa e senza l’afflato della poesia che caratterizzano molti dei lavori via via entrati in collezione.
E senza il gioco a cui spesso l’artista tende, prendendo per mano lo spettatore – si tratta proprio di spettacolo in certi casi – trascinandolo a proprio piacere in un vortice di sensazioni anche sconcertanti: “sarà vera scultura?” “saranno veri performer?” “sarà vera gomma?” “sarà uno tsunami vero?” “saranno opere rubate ad un museo di storia naturale?”. La risposta è indifferentemente sì oppure no, oramai siete entrati nel gioco e potete avvolgervi nella spirale che si dipana attorno a due parole magiche: REALE e VIRTUALE. Buona Visione.
gagliardi collection

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“Reale Virtuale”
Gagliardi e Domke Contemporary

Via Cervino 16 I 10155 Torino
30.10.2019 – 24.07.2020
Piero Fogliati, Glaser/Kunz, Davide Coltro, Giuliana Cunéaz,
Margot Quan Knight, Paola Risoli, I Santissimi, Piero Gilardi, Fabio Viale
“REALE VIRTUALE” is the title of the first of a series of exhibitions  of the Gagliardi Collection. It is borrowed from a work by Piero  Fogliati, an artist from Turin whose research can be said to have  influenced the progressive formation of the Gagliardi collection. Most  works in the collection were purchased or produced as part of the  activities of the GAS (Gagliardi Art System) gallery since 2003 – with  a few rare exceptions of works collected since 1968, when Pietro  Gagliardi was immersed in the  advertising industry-.
In 2003, at the first exhibition of the gallery, a solo show by Ennio  Bertrand, Pietro Gagliardi met Piero Fogliati and, conversing with  him, Pietro’s curiosity for form, substance, narration, digital  technology – all elements borrowed from advertising – was joined by  his passion for the fantastic, which must have moved Fogliati to  abandon his palette and use a lathe to create what would otherwise  have been impossible.


Nothing to do with Harry Potter, of course. Fantastic in the sense of  everything that the human mind can imagine and strives to transfer  into machines or to fix into sculptures. Fantastic in the sense that  you can use the virtual to give form and consistency to a vision or  utopia. Fantastic because with the instruments of deception, with  light, with videos, with an excellent manual skill, you can give life  to works that go beyond reality.
Can we therefore define certain works as hyperrealistic? It would seem  a cold, reductive definition, devoid of the content of surprise and  without the inspiration of poetry that characterizes many of the works  that have gradually entered the collection. And without the trick to  which the artist often tends, taking the viewer by the hand – it is  realy a play in some cases – dragging him at will in a vortex of  sensations even disconcerting: “is it  real sculpture?” “are they real  performers?” “is it real rubber?” “is it a real tsunami?” “are this  works stolen from a museum of natural history?”.
The answer is indifferently yes or no, by now you have entered the  game and you can wrap yourself in the spiral that unfolds around two  magical words: REAL and VIRTUAL.
Enjoy.
gagliardi collection